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Le patate contro le scottature

Non prendo mai il sole e se dico mai è maimaimaimai. Intendo, ci tengo a precisarlo, che mai significa anche mai preso in passato. Non l’ho mai amato particolarmente. In spiaggia da piccola mi annoiavo discretamente. Fortuna che potevo stare sotto l’ombrellone a disegnare o leggere. Una volta però, intorno ai venti anni, in quel di Portopalo con amici mi sono addormentata poco distante dall’ombrellone e patatatrac! (patatatrac senza volerlo calza proprio a pennello, oggi) Ustionata! Febbre a 40, chiamata in guarda medica e tragedia in corso. I miei erano partiti e io bruciavo viva nel letto con la mia santa migliore amica che cercava in qualche modo di rassicurarmi. Cosa si fa in questi casi? Si chiama la nonna.

La nonna non sbaglia mai

“Amore prendi delle fette di patata e mettile sulla schiena!”. Ora, io a venti anni come tutti ovviamente credevo di saperne di più, no? Sei in quella fase dove i “grandi” sono dei poveri illusi che parlano sempre a sproposito. Non l’ho mai pensato della nonna, però. Di corsa in cucina a tagliare patate. La mia amica, Cetti, mi usava come piano da cucina cospargendomi di patate e io non smettevo di frignare come una mammoletta giurando odio eterno al sole. Un sodalizio duraturo che continua ancora più forte e sentito che mai.

Dopo trenta minuti circa non bruciava più come prima. Eravamo esterrefatte. La febbre c’era ma da lì a poco sarebbe scesa e la cosa incredibile è che non sentivo quel bruciore che definire fastidioso è davvero troppo riduttivo. Non potevo proprio muovermi dal dolore ed ero di un colore talmente acceso che se mi fossi sdraiata sui Crateri Silvestri spenti dell’Etna sarei sembrata un filo di lava.

Informandomi poi ho appreso che le patate contengono una sostanza -tal solanina- capace di impedire la formazione delle bolle a seguito delle scottature da sole e anche l’insorgere di quelle fastidiosissime e antiestetiche spellature.

Quindi ricapitolando:

spero non ti accada mai ma se così disgraziatamente dovesse essere non preoccuparti: ci pensa la patata. A fette, grattugiata, frullata non importa. Negli anni ho consigliato a tutti questo rimedio, che ho scoperto poi essere conosciutissimo, e ogni volta tutti con stupore mi ringraziano per l’incredibile beneficio. Che tutti i rimedi delle nonne -e le nonne stesse- siano sempre lodati.

Sempre.

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