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I miei oli essenziali natalizi preferiti

 

Degli oli essenziali non si parla mai abbastanza e io stessa che mi ero ripromessa di soffermarmici non sono riuscita nell’intento. Ho scritto qualcosa sulla lavanda e l’insonnia e il limone per le gambe gonfie.

L’argomento è talmente vasto che occorre uno studio approfondito che non deve essere sottovalutato. Ti confesso che ho cominciato un po’ per gioco ma nel tempo mi sono realmente appassionata e l’idea di cogliere l’essenza di qualcosa che Madre Natura ci regala semplicemente aprendo un tappo l’avverto come magia allo stato puro. L’altro giorno sono rimasta estasiata con il mandarino. Era la prima volta per me. Quell’odore è riuscito a catapultarmi in un frullato di emozioni ingestibili che per poco non mi hanno provocato un vero e proprio crollo emotivo. Papà che butta le bucce nel camino, io che corro da Padre Giuliano ovvero il collegio dove ho trascorso la mia infanzia, la mia amica Loredana e io che li prendevamo dagli alberi nel boschetto. E Cetti che me li sbucciava. Aprire quel tappo mi ha posizionato al centro della stanza del Dottor Silente. Proprio vicino al pensatoio con la Fawkes, la fenice, che mi fissava perplessa e divertita.

Presi dalla frenesia della nostra vita, dalla velocità con cui scorriamo le foto su Instagram ricevendo milioni di informazioni che si mischiano per creare veri e propri blackout neuronali, a volte questa cosa di entusiasmarsi all’apertura di una boccetta di olio essenziale sembra quasi una sciocchezza. Eppure per un momento basta chiudere le luci, spegnere i cellulari, accendere le lucette alla finestra e girare un tappo per riportarti indietro e avanti. E farti capire cosa davvero faccia bene al cuore e cosa no. Ho creato -e presto te lo farò vedere- un angolino relax. La mia casa è incentrata principalmente sul relax e sono molte le zone dedicate alla lettura, alla visione e tutto quello che riguardo il rilassamento. È stata proprio concepita e progettata in questo modo ma per certi versi abbiamo sbagliato disperdendo molto gli ambienti e questo ha fatto sì che ci fossero molte parti inutilizzate, perché in fondo siamo solo tre: io, Pier e Koi. Mamma la chiama la casa vetrina e in effetti lo è e lo diventa sempre di più. Anche Pier è dello stesso avviso. A quanto pare ho subito la loro influenza tanto da decidere che un posto caldo e accogliente e meno asettico e minimalista dovesse esserci. Allora per la fretta di averlo a Natale ho comprato due divani da Ikea, dei cuscini pelosi, uno sgabello peloso e posizionato un nano Kartell dorato, dei libri, un pesciolino che quando si illumina fa le onde nei muri, messo delle luci dietro la tenda e un cesto con tanti plaid così ognuno prende il suo. Il diffusore Marshall per la musica e qualche pianta infilata nella teiera. Ma sai cosa fa davvero la differenza? Il diffusore dove metto gli oli essenziali e che svolge anche una piccola funzione di cromoterapia.

Poco tempo fa ho deciso di non installare la doccia con la cromoterapia perché, la faccio breve, mi sembrava un’enorme fesseria. Da quando fisso quel piccolo diffusore e inalo gli oli riesco a provare una pace insperata, tanto che ho deciso di fare la mia piccola home spa in costruzione con angoli di cromoterapia; ma di questo parleremo sicuramente in separata sede. Perché *rullo di tamburi e fischi* la casa non è ancora finita e sembra un po’ Red Rose. Ricordi il film di Stephen King? Una casa che non smetteva di espandersi e cambiare per non fare morire la vera anima della padrona. Chiamami Rose. Anche se preferisco i tulipani.

Vorrei raccontarti gli oli che sinora -perché magari farò un aggiornamento in seguito visto che ne ho comprati ancora e ancora- mi hanno convinto a tal punto da decretarli in assoluto i preferiti per questo periodo e per quello natalizio imminente che verrà. Te ne dico tre con enorme difficoltà nel podio:

Zenzero, Limone e Menta Piperita.

È stato molto difficile non mettere il mandarino ma è a parimerito in realtà.

L’olio essenziale di zenzero è davvero molto forte e persistente e poche gocce riescono a coprire anche grandi superfici. Pare che abbia l’innata proprietà di purificarti, lo zenzero, ed è proprio vero. Perché oltre a mangiarlo inalarlo davvero ti rende “purificato”, anche dai nervosismi e dalla velocità della vita. Da quelle brutte sensazioni che ti si appiccicano addosso e non ti lasciano. Avevo letto che facesse benissimo inalarlo così, anche mediante il diffusore, nel caso di raffreddore e febbre. Devo dire che ho goduto appieno di questo beneficio e che tre gocce per un intero giorno mi hanno aiutato a respirare meglio avendolo inalato perché diffuso costantemente nel mio studio. L’olio essenziale di zenzero, non mi vergogno a dirlo, mi rende proprio libera. Non saprei spiegartelo in altro modo. A volte miscelo qualche goccia di zenzero a quelle di limone e fisso i colori che passano inspirando ed espirando in modo profondo e regolare. E tutto quello che di negativo c’è sembra scomparire. Me lo avessero detto anni fa -io mente eccessivamente razionale- ci avrei pure fatto una risata sopra. È proprio vero che con il tempo e la maturità si ride meno di quello su cui non si è fatto affidamento e viceversa. Aggiungerei tragicamente.

L’olio essenziale di menta piperita lo tengo in salone. È uno spazio davvero molto grande eppure poche gocce, anche qui, riescono a buttare giù i muri e farti sentire come in un bosco. Sai di quelli dei fiordi norvegesi dove danzano le ninfe e gli gnomi? Ecco. Non piace a tutti la menta, ho notato. Molti la trovano pungente e fastidiosa e altri si rendono subito conto che c’è una profumazione molto preponderante. Io la trovo di carattere e senza mezze misure proprio come quando ti spari una Halls Mentho Lyptus in bocca. Che ti viene voglia di piangere tanto brucia. Ma che poi ti fa respirare. A pieni polmoni fino alle viscere più profonde. Riesce proprio a spaccarti e riaprirti. Per farti ripartire motivato e più forte di prima.

La vaniglia mi piace e non è leziosa. È come se avessi appena sfornato una torta e quindi quando hai voglia di dolce puoi davvero provare così, sai? Credo che qualche goccia in più potrebbe nausearti e farti sentire lo stomaco pesante come avessi mangiato un vassoio di biscotti. A me piace leggere un libro con la vaniglia, te lo dico onestamente. Sai perché? Perché mi rilassa e fa sentire coccolata come se accanto a me ci fosse una fetta di torta. Mentre per lo zenzero e il limone devo star lì a fissare i colori e rigenerarmi o con la menta mi sento libera come nei boschi a danzare con gli elfi (non sono sotto l’uso di sostanze stupefacenti eh. Solo di oli essenziali *risatina sarcastica*), la vaniglia riesce a rilassarmi saziandomi.

Di quella voglia di dolce e relax che nelle varie giornate della settimana può capitare. Un’altra cosa che ho notato è che grazie alla diffusione degli oli essenziali e a questa ricerca di svuotamento mi è tornata la voglia di leggere. E intendo prendere un libro. Non un ipad, un kindle, un computer, un aggeggio a caso. Un libro. Con le pagine da girare e se è pesante non faccio storie. Del resto quando avevo quindici anni un tunnel carpale con i mallopponi non è mi è venuto.

E poi c’è la salvia. Ora io la salvia non la amo particolarmente ma sai che l’olio essenziale è molto forte e coraggioso? Pare che sia un po’ riequilibrante mentale per gli sbalzi d’umore. E quando l’ho letto volevo buttarmi giù una boccettina in un sol sorso perché per me è davvero un problema; soprattutto per via della tiroide che mi continua a tirare brutti scherzi. Ecco oltre alle proprietà rilassanti che chiaramente tutti gli oli hanno, la salvia ha quel carattere forte come la menta che quasi ti risveglia e ti fa tornare in te. Sembra quasi un bel ceffone a pieno volto di un amico che ti dice: ehi basta!

Gli oli essenziali saranno amici di tutte le serate che si svolgeranno in questo paradiso che ho creato e che reputo l’angolo più caldo e bello della casa adesso. Anni di architetto, ricerche e riviste, gusti e blablabla. E poi acchiappo due divani Ikea, uno sgabello, un tappeto e due cuscini. Oli essenziali e diffusori e con pochi euro ho fatto casa.

Forse sto solo maturando. E se sta accadendo, ti assicuro, è anche merito di queste inalazioni di magia che mi sto concedendo. Se finisco in una puntata di Sky “Io e le mie ossessioni” mi riconoscerai. Sono quella che sniffa zenzero seduta su un nano da giardino dorato avvinghiata a un cuscino peloso.

 

 

 

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