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La borsa giardiniera: Bauletto

Borsa giardiniera Prada con doppia maniglia, larga 35 centimetri, profonda più di 20 e alta quasi 24 ma sembra molto (e sottolineo molto con l’evidenziatore) più grande e capiente. Fa parte della collezione 2017 ed è ancora in store. Tutto è cominciato quando in periodi di saldi -a inizio dell’anno- mi ero messa a cercare una shopping per tutti i giorni che potesse contenere Ipad pro (quello da 12, enorme sì) e vari aggeggi. Una borsa comoda che avesse i manici, che non uso mai perché non porto le borse a mano ma che amo, e anche una tracolla. Che non fosse di pelle ma di tessuto e che, senza girarci tanto intorno, fosse della maison. La amo particolarmente ed è una delle mie preferite in assoluto. Sono cliente da più di un ventennio ormai e il tessuto tecnico di Prada l’ho sempre trovato eccezionale. Non volevo però una shopping di tessuto tecnico proprio perché ne ho diverse e da brava psicolabile di diverse stagioni in nero, anche se le variazioni da modello a modello non è che cambino più di tanto (rimpiango quella comprata nel 2010, giusto per dare un’informazione che non importerà a nessuno. Trovavo che quella linea delle shopping -in tecnico- fosse la più bella).

Insomma. Maison Prada, nera, non di pelle e se possibile neanche di tessuto tecnico. Doppio manico e tracolla. Guardo questa, che si chiama BAULETTO, e dico uhm. La vedo in tessuto denim e colorata. Come dimensione era perfetta, essendo molto profonda e non troppo alta, c’erano anche tre tasche interne e addirittura due erano anche con la zip, insomma cosa volere di più?

Miuccia io ti amo e ti ho giurato amore eterno ma: quel logo stampato enorme così. No.

In saldo non c’era niente (sottotitolo: e quando mai) che mi piacesse e questa era bella appena uscita ma. Non riuscivo a perdonare quel logo stampato enorme. Vada per il triangolino laterale ma quella stampa proprio no.

Nella versione denim -che chiaramente non mi piaceva quanto questa nera che ho poi acquistato- era un po’ più slavato ma io non volevo assolutamente un tessuto che ricordasse il jeans. Fantasiosa come sono: nero. Nero e. Nero.

Sai quando cominci a convincerti poi che “sì d’accordo non mi piace ma alla fine mi piace?!” ed entri in quel loop eterno di indecisione? Ecco. A me accade raramente perché sono tutto fuorché indecisa, quindi calcola che tutte queste elucubrazioni mentali sono durate molto meno di quello che sto oggettivamente descrivendo. Poi, come sempre, seguo l’istinto e mi dico che è lei. Che è proprio quello che stavo cercando e che alla fine l’avrei pure potuta portare al contrario. In quel momento non era una boutade. Una cosa buttata lì insomma, tanto che ci ho ironizzato su anche in un vlog. Poi è diventato un “vezzo”. La chiamo ormai “la mia borsa al contrario”, perché sì la porto così.

Non mi sono pentita un attimo dell’acquisto. Il logo è effettivamente invadente e ancora non è sbiadito (ci spero ancora insomma). La base è bella resistente e sta piantata; nel senso che non è una borsa che con il peso cambia forma (anche con tanto peso, sì) ma che resta bene squadrata. Molto capiente e comodissima, la tracolla ha dei manici rinforzati e le cuciture come piacciono a me. Le tasche interne con zip sono capienti e anche larghe. Per capirci ci stanno dentro due Iphone plus 7 che piccoletti non sono. Certo non c’è la chiusura e questo potrebbe dar noia. Rimane molto aperta, questo sì. Non è come la Neverfull che pur non avendo zip rimane molto sicura, anche per la presenza dell’aggancio che restringe. Questa è proprio così: open. E rimane così: open. E anche molto larga. Quindi di sicuro non ci andrei in metropolitana o in viaggio. Ti ci infilano dentro una mano con moltissima velocità. Ma pure due. Forse ci si potrebbe infilare un bambino o almeno tre chihuahua senza problemi. Io che la uso solo per casa-ufficio diciamo non mi pongo il problema.

Vero che al contrario è bellissima? (reggimi il gioco)

Se vuoi restringerla comunque un metodo c’è: ci sono due bottoncini laterali come vedi nella foto e un pochino puoi ovviare eventualmente al problema. Una delle cose che mi piace di più sono le cuciture in verticale sempre nere ma che passano anche sopra il logo stampato. Essendo tessuto è facile da lavare e pulire ma visto che siamo qui per chiacchierare anche dei piccoli difetti e inconvenienti (altrimenti che blatero a fare?) posso dirti che se per casa ti ritrovi come me un pelosetto biondo questo tessuto attira i peli manco fosse stato progettato dal signor Swiffer in persona. Ora, io sono una maniaca lo ammetto con la storia dei peli dei nostri amati pelosetti ma se pensi che non volevo un cane e soprattutto non volevo un cane in casa e adesso ho un cane in casa e ne voglio altri 89 (e al diavolo i peli!) direi che qualche passo avanti l’ho fatto. Per risolvere quest’inconveniente passo l’aggeggino toglipeletti (non saprei come chiamarlo, confesso) pure su di lei.
La mia amata borsa al contrario.

Sì perché poi mi sono così affezionata a portarla al contrario che è diventato un aneddoto divertente. Ovviamente solo per me. La borsa al contrario acchiappapeletti.

 

Il prezzo non è esagerato contestualizzandolo al brand e dopo otto mesi di utilizzo posso dire che non mi aspettavo assolutamente una meraviglia del genere. Le mie aspettative sono state nettamente superate, a dimostrazione del fatto che magari una cosa apparentemente intollerabile come un presunto difetto ai nostri occhi si rivela essere una sciocchezza -a cui si può comunque porre rimedio- e ottenere tutti i restanti benefici del caso.

Ah. Vedo la foto sotto e mi sono ricordata: i piedini sono deliziosi e la rendono ancora più stabile. Non mi sono neanche mai sognata di pensare di mettere una borsa a terra, perché altrimenti che psicolabile sarei, ma anche quelli possono essere un quid.

(anche se diciamolo dai: questi piedini -anche in questa- la maggior parte delle volte fanno comunque toccare la borsa a terra. Mica sono piedini di dieci centimetri! Ecco. Inventassero quelli potrei pure pensare di metterla a terra. No dai, non è vero)

(non mi sopporto da sola ma non posso fingere di essere una brava persona accomodante)

 

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