Vuitton Metis: la piccoletta che è diventata Grande meritatamente
La pochette Metis -da un anno esatto a questa parte- fa molto parlare di sé. Adesso la trovi in diverse colorazioni di pelle a tinta unita con monogramma martellato in evidenza: crema, rosa fresia, papiro, blu marine, rosso, nero, rosa cipria e scarlatto. Senza dimenticare la Pelle Monogram in Empreinte, Monogram Reverse e Tela Monogram classica come quella che vedi. La mia preferita è in assoluto è la Monogram Revers, ovvero Monogram come in foto ma la pattina superiore della postina (perché questo è) è fatta in monogram cammello. Introvabile in ogni modo, ancora non sono riuscita ad averla. Da pochissimo è uscita anche una versione -a un prezzo superiore- con il manico superiore bombato e non piatto come in questa versione classica e in più intrecciato con pelle rossa e un gigantesco -rispetto alle proporzioni- charm oversize in pelle che non incontra i miei gusti. Questa piccola borsetta ha fatto andare fuori di senno un po’ tutti. Su instagram e sul web tutto le fanatiche di borse si sono ben presto rese conto che è diventata già nell’immediato una IT BAG.
Tralasciando il fatto che sia stata indossata da icone della moda, fashion blogger internazionali e anche molte dive che chiaramente già impongono sul mercato l’imminente nascita di una IT BAG, c’è da dire in questo specifico caso che la piccoletta si sia fatta largo nel cuore di moltissime donne più che altro per la struttura. Che le Vuitton siano indistruttibili e comode – discorso “iconico” a parte per carità- è un assioma. Ben strutturate all’interno però è altrettanto vero che non lo siano. C’è sì sempre la taschina più o meno grande per mettere il telefono o le chiavi. C’è sì nella Neverfull addirittura un tascone gigante per il cellulare e le cose preziose, ma inutile negarlo c’è sempre necessità di avere pochette o organizzatori esterni di borse perché la struttura molte e troppe volte viene a mancare. Non è il caso della Metis. C’è una bella cerniera esterna utilissima che sta proprio dietro e ti conforta nel poter tenere chiavi o cellulare o qualcosa che devi avere necessariamente a portata di mano. C’è la possibilità di dividere grazie ai due scomparti abbastanza rigidi all’interno. C’è una chiusura -e con le Vuitton non è mai detto- molto facile da aprire e sicurissima quando chiusa. C’è un bel manichetto non scontato che può fartela portare a mano come fosse una pochette da sera e al tempo stesso una lunghissima tracolla perfetta anche per la spalla che al supermercato benedirai quando tiri il carrello, rispondi al telefono ed eventualmente devi tenere d’occhio il tuo bambino o semplicemente il tuo pelosetto. Nonostante sia apparentemente piccola entra anche il portafogli bello grande e pure diverse pochette con tutto il necessario.
Quando mai si erano visti tre scomparti, una cerniera esterna, piccola ma non troppo e grande ma non troppo? Quando mai si era vista una linea così che va bene la sera ma anche il giorno. Che sia discreta ma al tempo stesso particolare e che si possa smorzare e personalizzare in tante varianti e colori? È stato difficile nel caso della Maison. È stata una vera e propria novità. Ed è stato questo a premiare la Metis. Non la pubblicità e poi il continuo chiacchiericcio intorno a lei. È stato facile rendersi conto che la linea fosse cambiata quanto le esigenze e che fosse stata studiata appositamente per diventare un cult irrinunciabile. Come è stata ed è la Neverfull. Come è stata ed è la Speedy, volente o nolente.
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